Nasco a Mosca, in una famiglia di religione ebraica, nel 1938. Nel mio Paese, l’Unione Sovietica, gli ebrei sono discriminati. Mia mamma, una chimica, viene licenziata per via di uno scambio di lettere con i suoi parenti in Israele; anche mio papà, importante scienziato, rischia di perdere il suo posto di lavoro presso l’Accademia delle […]

Nasco a Mosca, in una famiglia di religione ebraica, nel 1938.

Nel mio Paese, l’Unione Sovietica, gli ebrei sono discriminati. Mia mamma, una chimica, viene licenziata per via di uno scambio di lettere con i suoi parenti in Israele; anche mio papà, importante scienziato, rischia di perdere il suo posto di lavoro presso l’Accademia delle Scienze per il solo fatto di essere ebreo.

Da grande voglio diventare una matematica, ma a causa delle discriminazioni nei confronti degli ebrei ho tanta paura di non riuscire a realizzare il mio sogno.

Per fortuna, a partire dagli anni Cinquanta, le cose cambiano un po’. L’università statale di Mosca apre le porte agli studenti di religione ebraica e io finalmente riesco a iscrivermi alla facoltà di matematica.

Nel 1961 mi laureo col massimo dei voti e subito dopo entro a far parte del gruppo di ricerca del grande matematico Andrej Kolmogorov. Dopo il dottorato, ottenuto nel 1969, trovo lavoro come insegnante in una scuola per ingegneri di Mosca.

Nel 1971 mi trasferisco in Israele. All’università ebraica di Gerusalemme riesco a insegnare e a condurre le mie ricerche, anche se devo affrontare mille difficoltà dovute al fatto che in tanti non prendono sul serio il mio lavoro perché sono una donna. Che sciocchi!

A Gerusalemme conosco Rufus Bowen, professore di matematica a Berkeley, negli Stati Uniti. Il professor Bowen, colpito dalle mie capacità, mi convince ad andare a insegnare nella sua università. Nel 1975 mi trasferisco a Berkeley, dove resto sino alla fine della mia carriera.

Mi vergogno un po’ a dirlo, perché sono sempre stata una persona molto umile, ma i miei teoremi matematici sono davvero geniali. Tra il 1990 e il 1995 elaboro quelli più importanti, per i quali sono considerata una delle più grandi matematiche del Novecento.

Ah, dimenticavo: a quell’epoca ho già più di 50 anni!

In tanti pensano che la matematica non sia una disciplina per persone oltre una certa età. In effetti alcuni tra i più grandi matematici della storia hanno scritto i loro teoremi e le loro dimostrazioni da giovanissimi.

Secondo molti il talento e la bravura, in questo settore più che in altri, diminuiscono quando si invecchia. Io credo di aver dimostrato che le cose non stanno così. La curiosità, la voglia di scoprire e l’intelligenza non hanno età. Non è mai troppo tardi!

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